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Un maestro tappezziere reale dei nostri giorni si racconta alla fiera “Antiquaria” di Padova

Tra gli espositori della 40^ Antiquaria Padova – Fiera di Padova dal 9 al 17 novembre – c’è anche il padovano Claudio Marcolongo, maestro d’arte in antiche tappezzerie, 62 anni di professione, che può vantare restauri di panneggi, tappezzerie, tendaggi di storiche prestigiosissime dimore: dalle residenze del presidente della Repubblica (Quirinale, Castel Porziano e Villa Rosebery di Napoli) a Villa Reale di Monza, da Villa Pisani di Stra all’ambasciata italiana di Berlino, al Duomo di Padova.  

E’ lui stesso a ricordare alcuni dei lavori più particolari svolti dai suoi 18 diplomati collaboratori dopo le ricerche storiche che lui effettua per trovare i disegni originali (ove perduti), i colori e i materiali di derivazione vegetale o animale usati in origine e che servono a uniformare il nuovo al vecchio: “Si va da tendaggi e tappezzeria che Mussolini regalò a Hitler per il palazzo dell’ambasciata italiana costruito nel ’38 e riaperto nel 2003 dopo il restauro, al copri porta insonorizzato per lo studio del capitano del transatlantico Andrea Doria, dal panneggio nascondi- porta della Villa Reale di Monza ai tessuti del salone da ballo di villa Pisani, al divano idrorepellente da 27 posti a forma di cavalluccio marino realizzato per uno yacht storico di 50 metri ancorato al Principato di Monaco. Ma i pezzi più antichi restaurati sono due poltrone Luigi XIV di fine ‘600 in uso nel Duomo di Padova e per le quali abbiamo realizzato un apposito tessuto; così come sono fatti ad hoc bottoni, fiocchi e quanto abbelliva i tessuti antichi. Aggiustiamo e riproduciamo opere fatte dagli stilisti di un tempo, i maestri d’arte come si chiamavano allora: i vari Alberto Bevilacqua, tra i primi veneziani del ‘500 di cui abbiamo traccia, Lisio Gagioli e Rovezzano del ‘700”. Tra questi lavori, in Fiera spicca un drappo blu dorato con raffigurazione di un magro leone di San Marco del Quattrocento. 

Le curiosità della mostra – mercato presente al padiglione 1 della Fiera di Padova sono moltissime e spaziano dai quadri alle icone, dai gioielli ottocenteschi ai mobili del Settecento del celebre ebanista Giuseppe Maggiolini, dagli orologi napoleonici alle tele del ‘500, alle antiche tabacchiere, dai vetri di Gallé e delle vetrerie muranesi ai minuscoli oggetti che i nobili portavano con sé, alle stoviglie decorate in oro che usavano quotidianamente.  

Ottocento veneto. Colore e sentimento e Padovanino sono le due mostre speciali (slegate dal contesto commerciale) che il pubblico può ammirare ad Antiquaria Padova, dove 23 quadri raccontano l’impegno di una dozzina di maestri attivi duecento anni fa nel Veneto, con altre 6 tele dipinte dal padovano Alessandro Varotari che da fine ‘500 operò con buon successo nella Serenissima. 

Gli antiquari sono una cinquantina in arrivo da tutta Italia: per il 50% veneti, ma vengono anche da Emilia Romagna, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Toscana, Sicilia, Puglia e Campania oltre che dalla Repubblica di San Marino. Apertura settimanale dalle ore 15 alle 20, mentre dal 15 al 17 novembre dalle 10 alle 20. www.antiquariapadova.com. E da venerdì a domenica i visitatori possono accedere con lo stesso biglietto anche ai cinque padiglioni di ArtePadova che propone (anche agli investitori) capolavori d’arte moderna e contemporanea di 700 artisti a cui si sommano circa 150 emergenti dai prezzi entro i 5.000 euro per opera. Entrambe le manifestazioni sono organizzate dalla società padovana Nord Est Fair specializzata in eventi fieristici d’arte e antiquariato e sono sponsorizzate da Banca Mediolanum.

Informazioni e diverse opzioni per i biglietti in prevendita e per le riduzioni: www.antiquariapadova.com, pagina Facebook dell’evento e pagina Instagram @antiquariapadova

Claudio Marcolongo

 

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