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Spariti 23mila ambulanti tra il 2012 e il 2024

22 Marzo 2025 Associazioni

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Tra il 2012 e il 2024, il paese ha visto la chiusura di 118.000 negozi al dettaglio e 23.000 attività di commercio ambulante. Inoltre, il numero di sportelli bancari è diminuito del 35,5% tra il 2015 e il 2023. Questi dati evidenziano un trend preoccupante che rischia di trasformarsi in un vero e proprio declino delle città italiane. Lo riferisce l’agenzia Ansa che cita un’analisi allarmante sulla desertificazione commerciale in Italia recentemente pubblicata da Confcommercio in collaborazione con il centro studi Guglielmo Tagliacarne.

L’analisi rivela che la chiusura dei negozi è più evidente nei centri storici rispetto alle periferie e che il Centro-Sud mostra una maggiore resilienza. Tra i 122 comuni analizzati, Ancona, Gorizia, Pesaro, Varese e Alessandria sono tra le città più colpite, mentre Crotone, Frascati, Olbia, Andria e Palermo mostrano la migliore tenuta. “La desertificazione commerciale minaccia la vivibilità, la sicurezza e la coesione sociale delle nostre città – commenta Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. – Occorre sostenere le attività di vicinato e il nostro progetto Cities punta a riqualificare le economie urbane con il contributo di istituzioni e imprese. Senza commercio di vicinato, non c’è comunità”.

L’analisi evidenzia anche una forte crescita delle imprese straniere (+41,4%) rispetto a quelle italiane (+3,1%). Inoltre, il 39% della nuova occupazione straniera si concentra nel commercio, nell’alloggio e nella ristorazione. Tra i settori merceologici, nei centri storici si riducono le attività tradizionali come carburanti, libri e giocattoli, mobili e ferramenta, abbigliamento, mentre aumentano i servizi come farmacie, computer e telefonia e le attività di alloggio, con un boom degli affitti brevi.

  

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