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Lo sfogo di 2 venditrici ambulanti di abbigliamento: “ci sentiamo prese in giro”

Sharon e Pamela, due venditrici ambulanti di abbigliamento lombarde, hanno inviato una lettera al quotidiano on line lecconotizie.com per esprimere tutta la loro indignazione in relazione a quanto determinato dall’ultimo DPCM.Missiva, il cui testo pubblichiamo integralmente qui di seguito.

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“Scriviamo questa lettera perché da commercianti ambulanti di abbigliamento ci sentiamo veramente prese in giro. Com’è possibile che la nostra categoria venga considerata un bene”inutile” quando sono rimaste aperte altre attività che di prima necessità non hanno nulla? Adesso siamo veramente stufi di essere presi in giro da questo governo dove i decreti vengono emanati così senza una logica.

La rabbia nasce non perché si è data la possibilità di far lavorare alcune categorie, bensì perché per combattere questa”pandemia” o chiudiamo tutti o nessuno altrimenti non ha alcun senso.

Ci stavamo quasi per riprendere dopo la”mazzata” dei mesi scorsi e adesso nel momento in cui potevamo risollevarci un po’ ci hanno “ucciso” di nuovo. Noi siamo veramente esausti, soprattutto perché vediamo che in moltissimi supermercati dei vari centri commerciali le vendite di abbigliamento uomo e donna non sono state soppresse come doveva essere.

Adesso è ora di finirla perché noi commercianti abbiamo una dignità e ci stanno calpestando come se fossimo nullità. Basta: noi non vogliamo” l’elemosina” di quei quattro soldi che ad alcuni tra l’altro non sono nemmeno arrivati, noi vogliamo lavorare. Tutto è utile e niente è indispensabile”.

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