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Buste della spesa non ecologiche, sequestro al mercato di Modena

Sanzionato un rivenditore abusivo e sequestrate 32.000 buste di plastica vietate dalla direttiva comunitaria che dovranno essere distrutte. Era un vero e proprio commercio abusivo di borsine di plastica non a norma quello scoperto e stroncato dagli operatori della Polizia locale di Modena al mercato settimanale che si svolge al Novi Sad il lunedì. L’operazione risale a un po’ di tempo fa e potrebbe avere conseguenze che vanno oltre i confini territoriali modenesi.

Nelle scorse settimane agenti del Nucleo Antievasione Tributi Locali e del Nucleo Commercio della Polizia Locale sono intervenuti, anche con agenti in borghese, presso il mercato del lunedì per accertare la vendita abusiva di buste di plastica non più a norma. L’obiettivo era appunto verificare la vendita irregolare che si consumava all’interno del mercato da parte di almeno tre venditori irregolari. L’accertamento ha portato a sequestrare 32.000 buste di plastica ed una sanzione amministrativa di oltre 5.000 euro nei confronti di un rivenditore abusivo per mancanza di autorizzazione alla vendita.

Nel corso delle indagini è emerso che le buste venivano importate da una ditta tedesca e commercializzate abusivamente da una società con sede nel bresciano. Da Modena è pertanto partita la segnalazione al Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri della provincia lombarda, per i controlli di competenza.

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La commercializzazione delle borse di plastica in materiale leggero è vietata in ottemperanza agli obblighi previsti dalla normativa comunitaria; possono essere commercializzate esclusivamente borse di plastica biodegradabili e compostabili (che non possono essere distribuite gratuitamente, perciò il prezzo di vendita deve essere sempre indicato nello scontrino o in fattura) e altre tipologie in plastica ammesse. La commercializzazione dei sacchi di plastica non conformi alla normativa è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 2.500 e 25.000 euro e aumentata nel massimo fino a 100.000 euro se la violazione del divieto riguarda ingenti quantitativi di borse di plastica oppure un valore di queste ultime superiore al 10 per cento del fatturato del trasgressore. Per altro, sono sanzionabili non solo i rivenditori di buste, ma anche gli ambulanti che le utilizzano per l’imballo della merce.

Gli agenti del nucleo anti-evasione del Comando di via Galilei hanno anche inoltrato segnalazione qualificata all’Agenzia delle Entrate di Modena a carico del titolare di una rivendita di frutta e verdura, di origine campane ma residente nella bassa, titolare di posteggio mercantale, per le condotte evasive accertate. Il rivenditore, infatti, oltre ad utilizzare le borsine senza documentazione che ne attestasse il regolare acquisto, non rilasciava alcun tipo di scontrino fiscale agli acquirenti e non utilizzava il registratore di cassa, che anzi teneva spento.

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[comunicato stampa]

  

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