A Torino la protesta degli ambulanti: “ci obbligano a cambiare i furgoni, ma non abbiamo 30 mila euro”
Sono stati circa duecento gli ambulanti guidati dall’associazione di categoria Goia che, nel pomeriggio di ieri (lunedì 11 novembre) hanno dato via ad un corteo nel centro di Torino conclusosi con l’arrivo in Prefettura dove è stato richiesto un incontro con il Prefetto.
Il motivo della manifestazione è raccontato molto bene dal quotidiano on line locale Torinotoday.it che riporta le voci dei manifestanti: “Mi sento impiccato – ha raccontato un ambulante alla testata giornalistica locale. – Ci vogliono obbligare a cambiare i furgoni, ma in questo momento noi non abbiamo 30.000 euro per cambiare un furgone perché stiamo lavorando veramente poco. Noi arriviamo al mercato, piazzato il furgone che poi rimane fermo per otto ore, noi non inquiniamo niente. Adesso ci hanno anche tolto la fascia oraria e siamo in multa tutti i giorni”, in merito al divieto regionale di circolazione dei mezzi maggiormente inquinanti.
“Questo è solo l’inizio della protesta perché c’è una specie di persecuzione nei confronti del comparto”, ha aggiunto Giancarlo Nardozzi del Goia: “possiamo andare a lavorare a piedi? Poi c’è la Bolkestein che ci perseguita. Stiamo chiedendo un tavolo di concertazione, serio, con chi rappresenta veramente la categoria per mettere per una volta la parola fine alla tortura del comparto”.
Infine, sempre secondo quanto riportato da Torinotoday.it, c’è il tema della tassa giornaliera che verrebbe abolita se passasse un decreto di legge presentato in Senato: “L’annullamento della tassa giornaliera permette di abbattere del 30% le spese a carico dei colleghi e le distribuisce durante l’anno”, ha aggiunto Gregory Massa del Goia, “Inoltre permette ai Comuni di avere entrate certe. Questo ddl sta minacciando questo guadagno che abbiamo avuto tutti”.
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